L’insegnamento della storia sta mutando di senso in tutto il mondo, e particolarmente in Europa. All’approccio naziocentrico ancora tenacemente insediato nel cuore delle didattiche prevalenti in parecchi paesi, è necessario sostituire quell’approccio multiprospettico e pluralista o pluridimensionale, fondamentale per costruire un apprendimento che sia significativo per classi scolastiche in cui la presenza di alunni non italofoni - che parlano l’italiano come seconda lingua - pone questa nuova sfida educativa e cognitiva. Una sfida che è al tempo stesso una grande opportunità per costruire un nuovo approccio in cui si presentano le identità culturali come processi in divenire e non come entità immobili, sempre uguali a se stesse e chiuse verso ogni forma di dialogo, chiuse cioè verso ogni vera interculturalità.
I confronti e gli scontri tra le culture, gli scambi tra le civiltà, la mobilità degli uomini e delle idee sono tematiche essenziali per rileggere il passato alla luce del presente e dei bisogni del futuro, sono la cifra alla luce della quale - è ormai chiaro - il XXI secolo dovrà rileggere la propria storia e si dovranno rimodellare le storie insegnate .
La mobilità degli uomini (che non è riducibile ad un semplice spostamento di forza lavoro) è una tematica essenziale per valorizzare questo nuovo approccio al passato: i paradossi dell’alterità, la realtà - spesso ignorata - delle interazioni culturali, le modalità di costruzione delle identità culturali sono leggibili attraverso una rilettura storica che miri a educare ad un’idea forte di tolleranza, alla reciprocità, al dialogo ed alla responsabilità, utilizzando nella prospettiva interculturale ciò che è stato elemento di divisione e conflitto.
Riqualificare, nella nostra scuola, la storia insegnata significa essenzialmente rimotivare l’apprendimento dei ragazzi. E rimotivare l’apprendimento significa essenzialmente innovare in modo radicale, cioè adeguare canoni, paradigmi narrativi, metodologie, strumenti di lavoro. E quindi prima di tutto valorizzare le risorse umane, l’unica leva di cui gli insegnanti (non solo quelli di discipline storiche) dispongono per contribuire a ricostruire la loro dignità professionale.
Con questi propositi, in questa sezione del sito, offriamo materiali da poter utilizzare come fonte di studio e di riflessione ma anche proposte di laboratori didattici strutturati
Umberto Baldocchi - Coordinatore Didattico